I Coralli di Venezia
Anni fa non avevo una mia bottega, ma lavoravo in un bel negozio di tessuti d’alto artigianato veneziano, prodotti dalla Tessitura Bevilacqua.
Un giorno mi fu chiesto, per una cliente, di provare a fare dei campioni di coralli in conteria veneziana di vetro di Murano.
Ma io, i coralli di perline a quei tempi non sapevo davvero farli.

Avevo solo una vaga idea di come fossero costruiti. Era una tecnica conosciuta da pochissime persone, e ancora oggi non so dirvi esattamente chi l’abbia inventata. Sicuramente una derivazione dell’arte dei fiori di perline.
La cliente alla quale avrebbero dovuto interessare era un’elegante signora americana, estremamente vivace, nonostante la non più giovanissima età.
Stava arredando il piano nobile di un palazzo sul Canal Grande dove intendeva vivere, assieme al marito, con stile e sfarzo “alla veneziana”.
I lavori erano diretti dal famoso interior designer Tony Duquette, un artista noto per il suo talento eclettico e per i successi ottenuti come scenografo e costumista nel mondo del teatro e del cinema.
Nei lavori di decorazione vennero impiegati i migliori materiali e maestranze, un tripudio di damasco, velluto di seta e arredi che celebravano lo splendore di Venezia e il suo spirito orientale.
Per la sala da ballo il tema scelto fu quello del corallo.




I coralli di perline: che passione e che segreto
Ripeto, allora non sapevo fare i coralli, ma i miei datori di lavoro mi spronarono a provarci con i campioni per la decorazione in corso, dicendomi che non avrebbero dovuto essere troppo costosi, perchè ne avrebbero in caso ordinati molti pezzi.
Al tempo non sapevo chi fossero i committenti, ma la sfida mi piacque.
Per ispirarmi mi fermavo spesso ad ammirare i lavori in perline della Nobildonna Nella Sammartini Lopez y Rojo nella vetrina dell’Antiquario Trois a San Maurizio.
I suoi rametti di corallo da tavolino e i suoi bouquet di fiorellini dai colori abilmente accostati erano il mio punto di riferimento. Volevo capire l’essenza della sua perfezione, che mi sembrava inarrivabile. Per fortuna ha proseguito la sua arte con successo anche la nipote, Giovanna Poggi Marchesi. Pubblicando anche un bel libro: I Fiori di Venezia.
La Nobildonna veneziana era tra le poche artiste ad aver portato avanti l’arte dei fiori di perline in un periodo in cui avrebbe potuto essere dimenticata, e la consideravo un’ideale maestra.
Ma sapevo di poter contare solo su me stessa per imparare nuove tecniche di lavorazione. Nessuno mi avrebbe rivelato un segreto così ben custodito. Quindi provai e riprovai fino ad arrivare a ricostruire i miei primi corallini di perline.




Cambio di scena per i coralli
Alla fine i coralli per la decorazione della “Coral Ball Room” furono creati usando dei bastoncini molto più leggeri in legno che dipinti di rosso corallo, furono usati a profusione per rallegrare gli antichi lampadari, gli stucchi, gli specchi e i tavoli del salone formale da ricevimento.
Ma io continuai a fare i coralli di perline perfezionando sempre di più la tecnica acquisita.
Dapprima feci solo decorazioni per la casa che erano molto apprezzate come tocco “Wunderkammer” e simbolo di buona fortuna, poi cominciai a usare i coralli per creare applicazioni su borsine e babbucce tipiche, le Furlane.
Non ho inventato io i coralli di perline alla veneziana, ma sono stata la prima a declinarne l’uso negli accessori di moda e nei gioielli. Affinando le tecniche ho fatto in modo di trasformare la lavorazione per ottenere orecchini, collane, spille e perfino acconciature sposa.
Ma perchè il corallo a Venezia?
La risposta è chiara: Venezia è considerata Regina, il corallo è una gemma che Nettuno le offre, con gli altri doni del mare, nella celebre tela di Giambattista Tiepolo, dipinta a metà del Seicento e conservato a Palazzo Ducale.
Le donne veneziane hanno sempre adorato il corallo e per questo tutte le meravigliose sfumature della pietra di origine organica sono state ricreate con sapienti formule chimiche dai maestri vetrai muranesi.
Ora che il corallo naturale, formato dalle secrezioni di colonie di innumerevoli minuscoli polipi, è messo a dura prova dai cambiamenti climatici, è diventato un’emblema ancora più forte di resilienza e volontà.
Da sempre è considerato un talismano e simbolo di vita, il mito legato a Medusa e alla leggenda della nascita del corallo dal suo sangue è noto a tutti.
Ma piccoli rametti di corallo sono raffigurati in molti dipinti indossato da amorini o dal Gesù bambino.




Amici amanti dell’Arte mi segnalano spesso i coralli raffigurati in dipinti antichi come questo del Masaccio (grazie Silvia).




A me, del corallo, intriga la sua natura sospesa tra mondo animale, vegetale e minerale.
E a voi perchè piace il corallo?
A me incanta ricrearlo con le perline antiche, anch’esse lavorate con paziente operosità.
Come se potessi anch’io, da innumerevoli perline, tante quante i piccoli organismi che formano il suo scheletro in natura, dar vita a qualcosa che ha un significato profondo nell’immaginario umano, da secoli e secoli.
Infine, ho ritrovato spesso il corallo in letteratura.
Nella raccolta di racconti “Il Mercante di Coralli” di Joseph Roth, tra altri famosi scritti come “La Leggenda del Santo Bevitore”, si trova anche anche la fiaba del Mercante di coralli Nissen Piczenik, dal titolo “Il Leviatano”. La descrizione degli affari del mercante è così accurata da portare il lettore in un mondo parallelo e affascinante come in una macchina del tempo. Anche se il finale è piuttosto drammatico, e denso di morale.
L’essenza del corallo porta una sua filosofia. Della quale sarò felice se vi avrò portato qualche frammento, o meglio perlina.




2 comments
Articolo affascinante, cara Marisa, e di grande interesse, come tutto quello che esce dalle tue mani! Grazie di cuore ❤
Grazie Fulvia, apprezzo molto le tue parole, grazie a te per il continuo sostegno. <3